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scorie radioattive stivate per secoli chi sa dove e chi sa come, e questo vale sia per i reattori attuali LWR che
quelli veloci che non ci sono più o che ci saranno (i B&B che si stanno immaginando). Sarà necessario
separare il Li6 dal Li7 dato che il litio naturale contiene il 92.5 % di Li7. Ma il litio-7 purissimo e scartato
andrà benissimo per fare le batterie per le automobili. Ci sarà anche qui la necessità di riprocessare il breeder
per recuperare il Li6. Niente paura, abbiamo un brevetto (DOC-3) che sarà facilissimo da eludere perché se si
tratterà di titanato di litio basterà scioglierlo “a freddo” con acqua ossigenata commerciale e poi affidarla ad
un bravo chimico, forse il nostro amico Kunihico (Figura 14).

Lo sviluppo dei reattori a fusione è la via per il futuro energetico dell’umanità. Tocca ai giovani ricercatori
ed all’impegno dei governi insistere. Non lasciare al deuteriuro di litio-6 il solo impiego per le bombe H di
Teller. Bisogna sostenere il programma ITER. Non potrò sapere come finirà, ma la strada è tracciata,
un’energia che consuma prodotti abbondanti senza lasciare scorie, un’energia che piace ai verdi!. Sono
contento di aver partecipato per un piccolo pezzettino a questo difficile cammino al centro della Casaccia, al
quale sono rimasto affezionato. Quando il direttore del centro di Frascati mi ha imposto di tenere questa
“lecture” ai giovani ricercatori ed ingegneri che si apprestavano ad affrontare questa avventura, ho voluto
che la prima slide riportasse la veduta aerea del centro in cui ho lavorato tanto con tanta soddisfazione umana
e professionale.
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